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“Ascolta. Mettiamo che non ci sia alcuna crepa in te… Mettiamo che sia un crepaccio del Gran Canyon.” “La crepa è in me!” dissi eroicamente.
F.S. FITZGERALD, Il crollo
Al suo tavolo da lavoro, Pablo Simó disegna il profilo di un edificio che non esisterà mai. Come se fosse condannato a fare lo stesso sogno ogni notte, da anni rifà quel bozzetto: un palazzo di undici piani rivolto a nord. Conserva in una cartella la serie di disegni identici, non sa quanti siano, ha perso il conto da tempo; più di cento, meno di mille. Non li numera, però li firma: architetto Pablo Simó, e ci mette la data. Per sapere in quale giorno ha disegnato il primo bozzetto dovrebbe cercarlo sotto la pila di fogli, ma non lo fa; l’ultimo porta la data di quel giorno: 15 marzo 2007. Si ripromette di contarli, prima o poi; disegni dello stesso palazzo, sullo stesso terreno, con la stessa quantità di finestre e balconi alla stessa distanza precisa, sempre con la stessa prospettiva, lo stesso giardino davanti e intorno all’edificio, con gli stessi alberi, uno su ciascun lato del portone di ingresso.
Claudia Piñeiro, La crepa
Il futuro dell’organizzazione professionale
Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute insieme.
Questo antico proverbio giapponese sintetizza molto bene quella che è la filosofia di Arup: società di progettazione e consulenza nell’ambito del costruito. Il lavoro di squadra per Arup è alla base dei principi formulati dal suo fondatore oltre settant’anni fa. E’ infatti nel 1946 a Londra che l’ingegnere inglese di origini danesi Ove Arup (classe 1895) fonda la società di “progetti innovativi delle strutture”. ora è diventata una società indipendente di Total Architecture. Con il termine Total Architecture la società aspira all’eccellenza e alla totalità artistica attraverso un design tecnologicamente avanzato, economico e sensibile alle esigenze ambientali ed umane.
Una realtà che impiega 14 mila persone in tutto il mondo e che collabora con le grandi firme dell’architettura (archistar), ma anche con clienti privati. La filosofia del gruppo è mettere il valore umano al centro, facendo propria la frase dello scrittore statunitense Stephen Covey, secondo cui “il lavoro di gruppo aiuta gli individui a condividere il proprio talento, trasformandoli in risorse essenziali pronte a garantire benefici reciproci”.
Elena Papa, Corriere della Sera – 7 febbraio 2018
Filarete
Antonio di Pietro Averlino, detto il Filarete (Firenze 1400 circa-Roma 1469), è stato uno scultore, un architetto e un teorico dell’architettura e dell’urbanistica rinascimentali e in particolare della città ideale. Il suo soprannome, di stampo umanistico, con cui è noto e da lui stesso scelto, significa “colui che ama le virtù”. Tra il 1460 e il 1464 compose i primi 24 di 25 libri (capitoli) del Trattato dell’Architettura, dedicato al Duca Francesco Sforza. Il Trattato contiene tra l’altro, il primo piano della città ideale compiutamente teorizzata: Sforzinda, inserita in una cinta muraria a forma di stella ad otto punte.
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