DESIGN-Definizione: è un termine inglese utilizzato, in lingua italiana, come sinonimo di:
- Disegno industriale (o design industriale, in inglese “industrial design“) – progettazione in vista di una futura produzione industriale
- Progettazione – attività alla base della costruzione/realizzazione di un oggetto complesso, materiale o concettuale
Il design industriale italiano nasce nel periodo fra la prima e la seconda guerra mondiale con la fondazione della Biennale di Monza nel 1930 e della Triennale di Milano nel 1933. La creazione del primo prototipo di design industriale consiste in un elettrotreno realizzato da un progetto del responsabile della Triennale.
Nello stesso periodo vengono prodotti i primi elicotteri, e viene dato il via a due nuovi filoni, uno ingegneristico legato alla crescita dei consumi, e uno architettonico più legato alla fase progettuale.
Dopo la seconda guerra mondiale la produzione di massa aumenta e le popolazioni cominciano a familiarizzare con l’industrializzazione a causa dell’immissione sul mercato di articoli di arredamento prodotti in serie.
Nel 1950 i designer industriali e gli artigiani cominciano a focalizzare sulla ricerca di corrispondenza tra forma e funzione in base alla corrente “good design” costituente un fattore che verrà poi criticato da alcuni designer a partire dal 1960. Più che la corrente in se verrà criticato l’uso dell’espressione “good design”, troppo elusiva per descrivere il rapporto tra forma, aspetto, elemento sensoriale, peso, volume e funzione di un oggetto.
Verso la fine del 1960, una nuova corrente di design industriale cerca di liberarsi da vincoli e restrizioni, sviluppando le relazioni tra forma e funzione del prodotto in modo più articolato. Fra le caratteristiche principali del nuovo movimento si trova il tentativo di creare uno stile che prescinda da barriere di classe.
Nel 1981, dopo un periodo di stasi durato quasi una decade, nasce il movimento di Memphis iniziato dall’architetto Ettore Sottsass, che riprende i temi che avevano caratterizzato il design del periodo fra il 1960 e il 1980 ampliandoli e in parte ridefinendoli. Alle ricerche allo scopo di ampliare la funzionalità dell’oggetto che avevano caratterizzato la corrente, Ettore Sottsass aggiunge anche una visione dei i problemi ecologici.
Il design italiano ha percorso tutto il XX secolo, lasciando un’impronta indelebile sul modo in cui la forma degli oggetti di uso quotidiano viene percepita nella società industriale contemporanea. Questo “modo italiano” è riuscito, attraverso un complesso ed esitante processo di innovazione industriale e di rinnovamento tecnologico, a sviluppare una cultura del design indipendente e sfaccettata, capace di coniugare la ricca tradizione artigianale del paese con un’aspirazione spesso fieramente osteggiata alla modernità, fatta di guizzi di improvvisazione e di ironia, e abbinata a una vivace propensione alla sperimentazione. In questo senso, la storia del design italiano non è ancora stata oggetto di un’interpretazione esaustiva delle dimensioni culturali e artistiche del fenomeno e, in particolare, poco è stato detto finora sulla sinergia tra sperimentazione artistica e design innovativo che ha caratterizzato tutto il XX secolo.
Il settore più vasto del design industriale italiano è quello relativo al mobile e al complemento d’arredo nel quale l’Italia è leader mondiale. Fra gli altri settori si trovano il design dell’illuminazione, il design automobilistico, e lo yacht design. Fra i settori in via di sviluppo la grafica e il web design.
1. La forma segue la funzione
L’architetto americano Louis Sullivan fu il primo ad utilizzare la famosa espressione “form follows function”, ovvero “la forma segue la funzione”. Questa divenne una delle idee fondamentali del Bauhaus. Significa che nel design una forma deve essere sempre applicata per via della sua funzione piuttosto che del suo fascino estetico. L’utilità veniva al primo posto ed erano evitati gli ornamenti eccessivi.
2. Materiali veri
Secondo gli insegnanti al Bauhaus, i materiali dovevano riflettere la vera natura di oggetti ed edifici. L’onestà come designer era di massima importanza. Questo significava che non modificavano o nascondevano materiali per amor d’estetica. Non c’era motivo di nascondere la struttura di un oggetto o di un edificio, come l’acciaio o una trave, semplicemente perché questa era parte integrante del progetto.
3. Stile minimalista
Lo stile minimalista dell’arte, dell’architettura e del design Bauhaus rifletteva queste idee di funzionalità e materiali veri. Influenzati da movimenti come Modernismo e De Stijl, gli artisti del Bauhaus privilegiavano le forme lineari e geometriche, evitando invece le forme floreali o curvilinee. Le uniche cose importanti erano la linea, la forma e i colori. Tutto il resto non era necessario e poteva quindi essere ridotto all’osso.
4. Gesamtkunstwerk
Walter Gropius, fondatore del Bauhaus, fu il primo ad applicare la nozione di “Gesamtkunstwerk” – una sintesi delle arti – ai tempi moderni. Gesamtkunstwerk combina molteplici forme d’arte, come le belle arti e le arti decorative, unificate attraverso l’architettura nel caso del Bauhaus. Un edificio non era solo una carcassa vuota per la scuola Bauhaus, rappresentava solo una parte del progetto e tutto ciò che vi si trovava all’interno contribuiva al concetto generale.
5. Unione di arte e tecnologia
Nel 1923, il Bauhaus organizzò una mostra che cambiò l’ideologia Bauhaus. Questa mostra era intitolata “Art & Technology: A New Unity”. Da quel momento in poi, venne data una nuova importanza al concetto di tecnologia. Le botteghe Bauhaus erano utilizzate come laboratori in cui venivano attentamente sviluppati e migliorati prototipi di prodotti, adatti alla produzione di massa e tipici dell’epoca. Gli artisti erano ben felici di accogliere le nuove possibilità delle moderne tecnologie.
Design Salone Milano 2019
pillole di memoria
Copper Blue di Tom Dixon
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Flatterby di Ingo Maurer
il design è anche comunicazione